Critica
L’opera del Maestro Daniele Dell’Uomo affronta in modo diretto una delle figure più importanti del Cristianesimo, la Natività, inserendola in un contesto attuale e critico. La tecnica pittorica si caratterizza per le pennellate veloci, istintive e a volte materiche.
Tale freschezza risulta inversamente proporzionale alla preparazione del supporto di base che, al contrario, richiede tempi di realizzazione molto lunghi per arrivare a rilievi forieri di profondità materiche. La lettura visiva dell’opera è guidata da un movimento ellittico ritmato da spicchi di colore che avvicinano la rappresentazione a una composizione musicale. I colori, pur brillanti, danno alla scena un’interpretazione ansiosa che rispecchia pienamente il fenomeno migratorio.
Nel contesto la Natività sembra adeguarsi sia al movimento visivo che a quello concettuale. L’artista sembra prendere atto dei motivi religiosi, sociali e demografici che stanno alla base del costrutto, astenendosi dal dare un suo giudizio ma accrescendo inevitabilmente la tragicità della scena. I toni bianchi ne sono un sintomo, saettando nel contrasto con le cromie scure e drammatizzando quasi come stilettate il vuoto mentale dello sgomento.
La velocità di realizzazione e di lettura sembrano contrastare anche con i corpi stanchi e malinconici dei migranti che, non a caso, sono attori di un fenomeno notoriamente duraturo nel tempo. Le donne ritratte hanno tutte lo sguardo intimorito e allo stesso tempo accusatorio, accusatorio verso lo spettatore che presumibilmente è un uomo, simbolo di ataviche violenze.
Non è un caso che la Madonna abbia un atteggiamento protettivo nei confronti di Gesù, l’unico uomo presente nell’umana rappresentazione.
Roberto Castellucci
12 dicembre 2022
Madonna
Affidate a Maria tutto ciò che siete, tutto ciò che avete, e così riuscirete ad essere uno strumento della misericordia e della tenerezza di Dio per i vostri familiari, i vostri vicini e amici.
Papa Francesco